Euribor manipolato. Inizia l’attività di informazione, controllo e reclamo per i mutui e i finanziamenti in essere fra settembre 2005 e maggio 2008
Potenzialmente sono centinaia di migliaia le famiglie ed i cittadini emiliano romagnoli che avendo in essere un mutuo o un finanziamento fra settembre 2005 e maggio 2008, potrebbero scoprire che il tasso variabile di interesse applicato, basato sull’Euribor, è manipolato, causando loro costi maggiori di cui oggi attraverso una azione di controllo e reclamo è possibile richiedere la restituzione.
Ma cominciamo dal principio.
L’Antitrust europea con sentenze del 2013 e 2016 ha inflitto 1,53 mld € di sanzioni a quattro banche, di cui nessuna italiana, ritenendo che i tassi da loro applicati fossero stati oggetto di un accordo, manipolando così gli effetti della concorrenza.
Seppure in Italia nessuna banca sia stata direttamente coinvolta, si è ritenuto che gli effetti dell’accordo fra le banche europee abbiano influito anche sui mutui e prestiti nel nostro paese. In questo senso l’ordinanza della Corte di Cassazione del dicembre 2023, potrebbe così aprire le porte alla restituzione ai clienti di banche e finanziarie di una parte degli interessi su mutui, finanziamenti e leasing indicizzati al tasso Euribor, attivi fra il 2005 e il 2008. Difatti, secondo la Cassazione, il tasso applicato al finanziamento, che fosse stato definito sulla base di Euribor manipolato è nullo anche se la banca con cui abbiamo stipulato il contratto, non ha partecipato all’intesa lesiva della concorrenza.
Chi è potenzialmente coinvolto?
Tutti coloro, cittadini, famiglie ed imprese che hanno sottoscritto contratti fra il 29 settembre 2005 e il 30 maggio 2008, ma anche tutti quelli che erano già titolari di mutui a tasso variabile, finanziamenti e leasing.
Si può facilmente dedurre quindi che il numero di soggetti interessati, sia eccezionale.
Mancano però ancora dei chiarimenti.
Come spesso accade, nonostante l’ordinanza della Cassazione sia di portata molto rilevante, è necessario che vengano chiarite molteplici questioni. Prima fra tutte, come deve avvenire il calcolo della differenza fra il tasso applicato e quello corretto.
Cosa fare ora?
Federconsumatori su tutto il territorio regionale si sta attivando in queste settimane, mettendo a disposizione dei cittadini sportelli di informazione e consulenza ed organizzando incontri pubblici per fornire indicazioni in merito alla portata del problema e per chiarire loro come procedere per avanzare le richieste alla Banca di riferimento. Ovviamente, come sempre, ci auguriamo che con le Banche e le Finanziarie si possa instaurare un percorso di dialogo e di confronto orientato alla soluzione dei problemi evitando cause legali. Se ciò non fosse possibile i cittadini dovranno fare una attenta verifica dei costi da sostenere, rapportati a quanto deve essere loro restituito.
Va marcatamente sottolineato che si tratta di una vicenda da non sottovalutare, in quanto le cifre in ballo possono essere rilevanti ed essa si dipana in una fase di risultati economici molto positivi per le banche, con aumenti dei tassi di interesse applicati che hanno pregiudicato l’equilibrio economico delle famiglie.
Procederemo quindi all’invio a banche e finanziarie di un reclamo – che vale come interruzione della preiscrizione decennale – con la richiesta di ricalcolo delle rate del mutuo o del finanziamento comprese tra il 29 settembre 2005 e il 30 maggio 2008.
Condizioni per avviare la verifica per il risarcimento:
- il mutuo, finanziamento o leasing deve essere indicizzato al tasso EURIBOR;
- il mutuo, finanziamento o leasing a tasso variabile deve essere stato acceso prima o durante il periodo 29 settembre 2005 – 30 maggio 2008;
- non devono essere trascorsi più di 10 anni dal pagamento dell’ultima rata.
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