Rincari gas e energia elettrica, attenzione alle offerte mirabolanti

I pesanti rincari di gas ed energia elettrica che saranno applicati in bolletta a partire dal 1 ottobre, stanno scatenando i venditori di contratti a libero mercato che, con campagne pubblicitarie e telefonate hanno intrapreso una vera e propria corsa all’offerta più vantaggiosa, facendo leva sul caos e sulle difficoltà generate da questa nuova ondata di aumenti, dovuti al rincaro della materia prima. Il leit motiv ripetuto ai consumatori è “passate dal mercato tutelato al mercato libero”.

Federconsumatori non è aprioristicamente a favore né dell’uno né dell’altro contratto, quello che consiglia è di guardare ai fatti, ai numeri e all’esperienza: il consumatore attento dovrebbe infatti calcolare e valutare criticamente (cioè non prendere come oro colato) le eventuali offerte ricevute.

Guardando ai fatti, i dati ARERA, l’Autorità pubblica dell’energia, rilevano che nel 2020 le utenze domestiche che hanno sottoscritto contratti a mercato libero hanno pagato mediamente il 57% in più sulla componente energia, rispetto al contratto a mercato tutelato. Confrontando il costo complessivo della bolletta, conteggiando cioè tutte le voci (imposte, oneri di sistema, servizi), gli utenti a mercato libero hanno pagato il 23,6% in più di quelli a mercato tutelato. Questo dato è confermato anche su a periodi temporali più lunghi.

Il primo consiglio per gli utenti è quindi di non valutare le offerte guardando solo al prezzo del giorno.

Il secondo consiglio è fare grande attenzione ai costi amministrativi, ai costi dei servizi e alle clausole contrattuali presenti nei contratti a mercato libero, mentre nel mercato tutelato, che rimane fino al dicembre del 2022 (salvo ulteriori proroghe), gli aspetti contrattuali sono vigilati da ARERA.

Un ulteriore consiglio, riguarda il proliferare di siti che comparano le offerte di luce e gas: occorre fare attenzione perché non sempre sono garantite correttezza e imparzialità; l’unico sito davvero autorevole e indipendente è il Portale Offerte dell’Acquirente Unico (www.ilportaleofferte.it), su cui si trovano tutte le offerte disponibili sul mercato e la relativa comparazione con i prezzi del mercato tutelato.

Infine segnaliamo l’esistenza del contratto con l’offerta PLACET (Prezzo Libero A Condizioni Equiparate di Tutela) che ha le garanzie contrattuali fissate da ARERA ma con prezzo che potrà essere fisso (per un anno) oppure variabile (trimestralmente) in base all’andamento del Prezzo Unico Nazionale dell’energia.

Nei prossimi giorni, anche alla luce dei 3,4 miliardi di euro stanziati dal Governo, i consumatori potranno verificare la reale consistenza degli aumenti e valutare con maggiore precisione cosa fare.

Gli sportelli di Federconsumatori sono a disposizione per affiancare gli utenti in un percorso complicato in cui non esistono facili scorciatoie.

S.M.

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Bufale e fake news sul Coronavirus. Impariamo a difenderci

Bufale e disinformazione sono molto pericolose quando riguardano la salute e spesso non è facile distinguerle tra milioni di informazioni. In questo anno e mezzo di pandemia poi ne abbiamo sentite di tutti i colori.

Sul sito del Ministero della saluta si può trovare una interessante sezione sulle fake news e bufale che sono circolate e circolano sul Covid. Il Ministero comunica che tutte le informazioni sono verificate dagli esperti del ministero della Salute e/o dell’Istituto superiore di sanità e sono basate su evidenze scientifiche, normative, documentazioni nazionali e internazionali disponibili alla data di pubblicazione di ogni notizia.

Vediamone insieme qualcuna:

Il sudore emesso durante l’attività fisica elimina anche il virus

Non ci sono attualmente evidenze scientifiche che il virus sia eliminato attraverso il sudore, ma l’attività fisica ha effetti benefici sulla salute generale della persona.

Il virus è sensibile all’alcol, quindi se bevo alcolici non mi ammalo di Covid-19

Il consumo frequente di alcol o superalcolici non protegge dall’infezione da nuovo coronavirus. L’abuso di alcol è pericoloso per la salute, espone, infatti, al rischio di sviluppare malattie serie, tra cui cirrosi epatica e tumori. 

Per difendermi dal virus posso andare in farmacia e acquistare i nuovi farmaci sperimentali

Un farmaco prima di arrivare nelle farmacie deve aver superato diverse fasi di sperimentazione che ne testano l’efficacia e la sicurezza seguendo procedure ben definite. Solo quei farmaci che hanno superato tutte le fasi di sperimentazione ed hanno avuto l’autorizzazione all’immissione in commercio dalle autorità competenti, possono essere disponibili nelle farmacie e acquistati dopo prescrizione medica. Ci sono poi farmaci che sono resi disponibili solo per la somministrazione ospedaliera.

Alcuni farmaci commercializzati per altre indicazioni, vengono resi disponibili ai pazienti, pur in assenza di indicazione terapeutica specifica per il COVID-19, sulla base di evidenze scientifiche spesso piuttosto limitate. Proprio in considerazione dell’alto livello di incertezza con cui queste terapie sono messe a disposizione e del particolare stato di emergenza rispetto ad una pandemia che stiamo imparando a conoscere giorno per giorno, l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) fornisce sul suo sito informazioni aggiornate sui farmaci utilizzati al di fuori delle sperimentazioni cliniche. Allo stesso modo, vengono individuati i farmaci per cui è bene che l’utilizzo rimanga all’interno di sperimentazioni cliniche controllate.

Farsi fare il tampone rino-faringeo è pericoloso perché può provocare gravi danni al cervello

Il tampone è sicuro e non mette a rischio la salute dell’individuo. E’ un importante strumento per diagnosticare la presenza del virus nelle mucose rino- faringee. Deve essere effettuato da operatori sanitari specializzati che garantiscono la corretta esecuzione della procedura.

Il clima caldo uccide il virus. Basta mettersi al sole pieno per prevenire l’infezione

Non esistono evidenze scientifiche che esporsi al sole, o vivere in Paesi a clima caldo, prevenga l’infezione da nuovo coronavirus. Casi di Covid-19 sono stati registrati anche in Paesi con clima caldo.

Assumere tanta vitamina C previene il contagio da nuovo coronavirus

Assumere il corretto quantitativo di vitamine attraverso una dieta corretta e bilanciata è importante per la salute, invece assumere un quantitativo di vitamine superiore al normale fabbisogno, ad esempio assumendo integratori alimentari se non si è in una situazione di carenza vitaminica, può essere addirittura nocivo. Gli integratori alimentari, come evidenziato nel rapporto dell’istituto superiore di sanità “Integratori alimentari o farmaci? Regolamentazione e raccomandazioni per un uso consapevole in tempo di Covid-19” possono essere utilizzati per migliorare lo stato di benessere dei soggetti sani, ma il loro utilizzo a scopo terapeutico è improprio e potenzialmente pericoloso per la salute. Inoltre la circolare del ministero della Salute del 26 aprile 2021 “Gestione domiciliare dei pazienti con infezione da SARS-CoV-2” sottolinea come al momento non esistono evidenze solide e incontrovertibili (ovvero derivanti da studi clinici controllati) di efficacia di supplementi vitaminici e integratori alimentari (come vitamine, inclusa vitamina D, lattoferrina, quercitina), il cui utilizzo per previene il contagio da nuovo coronavirus non è, quindi, raccomandato

Respirare aria calda dall’asciugacapelli elimina il virus dalla gola perché con il caldo muore

Respirare aria calda dall’asciugacapelli non mette al riparo dal contrarre l’infezione. L’aria dell’asciugacapelli non può raggiungere le elevate temperature a cui il virus muore. Si otterrebbe solamente un’irritazione delle mucose e si rischierebbero ustioni!

Il nuovo coronavirus può essere trasmesso attraverso le punture di zanzara

Il nuovo coronavirus è un virus respiratorio che si diffonde principalmente attraverso le goccioline generate quando una persona infetta tossisce o starnutisce, o attraverso goccioline di saliva o secrezioni dal naso, non attraverso le punture di zanzara.

Se ho fatto il vaccino non posso ammalarmi di Covid-19 e non posso trasmettere l’infezione agli altri

La vaccinazione contro Sars-CoV-2 diminuisce drasticamente il rischio di sviluppare forme gravi della malattia e riduce la necessità di ricovero ospedaliero. In molti casi la vaccinazione è efficace anche nella prevenzione dell’acquisizione dell’infezione e/o della sua trasmissione ad altre persone ma non in tutti. Pertanto, al momento anche le persone vaccinate devono continuare ad adottare le misure di protezione anti-COVID-19.

Per l’elenco completo di tutte le fake news e bufale è possibile consultare il sito del Ministero della salute

S.M.

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Stop ai rifiuti elettronici. La commissione europea propone un caricabatterie standardizzato

Nel 2020 sono stati venduti nell’Unione europea  circa 420 milioni di telefoni cellulari e altri dispositivi elettronici portatili. I consumatori possiedono in media circa tre caricabatteria per telefoni cellulari e ne usano due regolarmente. Ciononostante il 38% dei consumatori dichiara di aver incontrato difficoltà almeno una volta nel ricaricare il proprio telefono cellulare perché i caricabatteria disponibili erano incompatibili. La situazione è fonte non solo di disagi ma anche di costi per i consumatori, che spendono circa 2,4 miliardi di € l’anno per acquistare caricabatteria separati non compresi nell’acquisto dei dispositivi elettronici. Le stime indicano inoltre che i caricabatteria smaltiti e non utilizzati rappresentano fino a 11 000 tonnellate di rifiuti elettronici ogni anno

Il 23 settembre la Commissione ha compiuto un passo importante per affrontare il problema dei rifiuti elettronici e dei disagi causati ai consumatori dall’esistenza di caricabatteria diversi e incompatibili per i dispositivi elettronici. E’ stata presentata una proposta normativa al fine di adottare una soluzione di ricarica standardizzata per tutti i dispositivi interessati.

Le porte di ricarica e la tecnologia di ricarica rapida saranno finalmente armonizzate

Il formato standard diventerà la porta USB-C, che sarà valida per tutti gli smartphone, i tablet, le videocamere, le cuffie, gli altoparlanti portatili e le console portatili per videogiochi.

La Commissione ha proposto inoltre di separare la vendita dei caricabatteria da quella dei dispositivi elettronici, in questo modo ci sarebbe una riduzione dell’impatto sull’ambiente associato alla produzione e allo smaltimento dei caricabatteria. Si stima che, diminuendo la produzione e lo smaltimento di nuovi caricabatteria, la quantità di rifiuti elettronici si ridurrebbe di quasi mille tonnellate l’anno.

Thierry Breton, Commissario per il Mercato interno, ha dichiarato: “I caricabatteria alimentano tutti i nostri dispositivi elettronici più essenziali. Con l’aumento del numero dei dispositivi, cresce anche il numero dei caricabatteria venduti che sono incompatibili o superflui. Con la nostra proposta mettiamo fine a questa situazione. I consumatori europei potranno utilizzare un caricabatteria unico per tutti i dispositivi elettronici portatili: un passo importante per aumentare la comodità e ridurre i rifiuti.”

I produttori  dovranno fornire informazioni pertinenti sulle prestazioni di ricarica, indicando anche la potenza necessaria per ricaricare un determinato dispositivo e se quest’ultimo supporta la ricarica rapida. In questo modo i consumatori potranno verificare con maggiore facilità se i caricabatterie che già possiedono soddisfano i requisiti dei loro nuovi dispositivi o li aiuterà a scegliere un caricabatteria compatibile.

Prossime tappe

La proposta odierna relativa alla revisione della direttiva sulle apparecchiature radio dovrà ora essere adottata dal Parlamento europeo e dal Consiglio; è previsto un periodo transitorio di 24 mesi dalla data di adozione, per dare all’industria un ampio margine di tempo per adeguarsi alle nuove prescrizioni, prima della loro entrata in applicazione.

Per arrivare a disporre di un caricabatteria standardizzato, è necessario, inoltre, garantire la piena interoperabilità da un capo all’altro del cavo, vale a dire tra il dispositivo elettronico e l’alimentatore esterno.

In particolare, l’interoperabilità del dispositivo, sarà conseguita con la proposta odierna. L’interoperabilità dell’alimentatore esterno sarà affrontata, nel corso di quest’anno, nell’ambito della revisione del regolamento della Commissione sulla progettazione ecocompatibile.

S.M.

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Agcm condanna Dentix ma non accerta le responsabilità delle finanziarie

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha condannato Dentix Italia e Dentix Healt Netherlands B.V., socio unico della società italiana, ad una sanzione di 1.000.000 di Euro, a seguito di condotte contrarie alla diligenza professionale e alla prospettazione ingannevole, carente e non trasparente dei servizi offerti. Inoltre Dentix ha ostacolato in maniera aggressiva, secondo il Garante, l’esercizio dei diritti dei consumatori, come quello di risolvere il contratto in mancanza delle prestazioni mediche.

Il procedimento, avviato dopo i reclami di Federconsumatori Modena e altre Associazioni di Consumatori, ha visto la totale assenza di risposte al Garante da parte della fallita Dentix Italia e una semplice nota della Società madre, che negava ogni ruolo nella vicenda. Tantissimi i pazienti coinvolti, mille dei quali assistiti da Federconsumatori in Emilia Romagna; moltissimi i casi drammatici, di persone con importanti interventi in corso sospesi per mesi, di interventi sommari e malfatti, di contratti sottoscritti nei giorni precedenti la chiusura degli ambulatori Dentix.

Attuando pratiche commerciali a dir poco scorrette, Dentix era riuscita a diventare un soggetto rilevante del settore; peccato che si trattasse di un castello di carte, con un solo bilancio presentato, nel 2018, peraltro con un pesante passivo.

Il Garante ha accertato la condotta piratesca di Dentix ed ha emesso una sentenza che difficilmente avrà corso. Restano purtroppo in ombra, nella sentenza, le responsabilità delle finanziarie che operavano con Dentix: Fiditalia, Cofidis e Deutsche Bank. Perché quello del finanziamento era parte integrante delle condizioni per attivare le prestazioni di Dentix, e solo una minima parte dei pazienti ha pagato con altre modalità.

Delle tre finanziarie soltanto Cofidis viene “rimandata” dal Garante e dovrà ottemperare ad una serie di impegni, in assenza dei quali sarà sanzionata. Manca completamente, nella decisione del Garante, la responsabilità delle finanziarie circa l’accertamento dello stato finanziario e organizzativo di Dentix, della mancata presentazione dei bilanci, delle opacità gestionali, come tempestivamente segnalato da Federconsumatori Modena.

Va però detto che la grande “spinta” delle finanziarie a trovare accordi con i propri clienti, tramite le Associazioni dei Consumatori, nasce proprio dalle ripetute segnalazioni di queste all’Autorità Garante. Inoltre va ricordato (ma questo non era compito del Garante) che non è ancora stata fatta luce sulle importanti responsabilità di alcuni Medici che operavano in alcune sedi Dentix in un regime non distante dal franchising.

Ciò nonostante la soddisfazione di Federconsumatori Emilia Romagna per la decisione del Garante è forte; una sentenza che, in qualche modo, parla anche al sistema del Credito al Consumo, agli Ordini professionali del settore e alla Politica.

Tutti debbono fare di più; Dentix è la terza Clinica dentistica a fallire in pochi anni, e da tempo si rincorrono voci sulla possibile crisi di altre. E’ necessario cambiare il quadro normativo, debbono crescere le tutele reali verso i consumatori, verso i pazienti.

Non si gioca sulla Salute dei cittadini. Non possono ripetersi casi come quello di Dentix. Non possiamo restare inerti, in attesa di ulteriori fallimenti, di altri disastri annunciati.

S.M.
Foto freepik senivpetro

Bologna, 22 settembre 2021

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Agenzia delle Entrate, dal 1° ottobre si accede ai servizi online solo con Spid, Carta di identità elettronica e Cns

Dal 1° ottobre per accedere ai servizi online dell’Agenzia delle Entrate bisognerà utilizzare il nuovo sistema di identificazione digitale Spid, o in alternativa la carta di identità elettronica (Cie) o la Carta nazionale dei servizi (Cns). Di conseguenza le credenziali Fisconline non saranno più attive. 

Gli utenti già in possesso delle credenziali Fisconline, fornite dall’Agenzia (codice fiscale, password e PIN), potranno continuare a utilizzarle fino al 30 settembre.

Professionisti e imprese

I professionisti e le imprese in possesso delle credenziali Entratel, Fisconline e Sister, rilasciate dall’Agenzia, che vogliono accedere all’area riservata, potranno continuare a richiederle e utilizzarle anche dopo il 1° ottobre e fino alla data che sarà stabilita con un apposito decreto attuativo, come previsto dal Codice dell’amministrazione digitale.

Anche le persone fisiche titolari di partita IVA e/o che risultino già incaricate ad operare in nome e per conto di altri soggetti, possono richiedere e utilizzare le credenziali dopo il 1° ottobre.

Servizi online Agenzia delle Entrate, le chiavi di accesso

Con queste chiavi di accesso, informa una nota dell’Agenzia delle Entrate, i servizi telematici del fisco saranno più accessibili a tutti. I dati diffusi dall’agenzia delle entrate riportano che, nei primi 8 mesi dell’anno, ci sono stati 44 milioni di accessi al cassetto fiscale (+32,5%), più di 1 milione di contratti di locazione e 2 milioni di atti pubblici registrati online, oltre a 400 mila documenti inviati tramite il servizio Civis. A questi numeri devono aggiungersi i 4 milioni di accessi, registrati nello stesso periodo, all’area riservata di Agenzia entrate-Riscossione.

S.M

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Buoni fruttiferi postali, rinviata all’8 Novembre l’udienza per l’ammissibilità della class action sui BFP Serie Q

È stata rinviata all’8 Novembre l’udienza sulla class action sui buoni fruttiferi postali della Serie Q presentata da Federconsumatori.

Nell’udienza, inizialmente fissata per oggi, si discuterà l’ammissibilità o meno della class action promossa da Federconsumatori contro Poste Italiane per consentire ai possessori dei buoni di richiedere il giusto riconoscimento di quanto gli spetta.

I buoni oggetto dell’azione sono quelli della serie Q emessi tra il 1 luglio 1986 e il 31 ottobre 1995, per i quali alcuni Tribunali di merito (tra cui il Tribunale di Bergamo con la sentenza n.1390/2020), hanno già ritenuto che la capitalizzazione degli interessi che maturano sui buoni fruttiferi postali serie Q deve avvenire al lordo della ritenuta fiscale.

Incurante di tali orientamenti Poste Italiane ha invece applicato una capitalizzazione al netto della ritenuta fiscale per ciascuno dei primi 20 anni di durata dei buoni. Condotta che ha sottratto ai cittadini ingenti somme, specialmente a chi possedeva più buoni di tale serie. Federconsumatori ha stimato che per un buono della serie Q emesso a maggio (dal 1988 al 1995) per il valore iniziale di Lire 5.000.000 l’importo non corrisposto ammonta a circa 3.773,49 Euro.

“Invitiamo tutti i cittadini che ancora non lo avessero fatto ad effettuare la pre-adesione alla class action visitando il sito www.serieq.it: un passo fondamentale per dare ancora più forza all’azione. Abbiamo finora ricevuto migliaia di pre-adesioni e ci auguriamo che tutti coloro che ne hanno diritto riescano ad ottenere il rimborso di quanto gli spetta.” – afferma Emilio Viafora, Presidente Federconsumatori.

Chi desidera avere maggiori informazioni può contattare le sedi federconsumatori per ricevere tutti gli aggiornamenti e le informazioni in merito alla class action sui buoni della serie Q e alle iniziative da intraprendere per le altre serie di buoni fruttiferi.

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I dispositivi di protezione del Coronavirus, quando e come utilizzare la mascherina

Dal 28 giugno 2021 è sospeso l’obbligo si indossare la mascherina all’aperto,a eccezione delle situazioni in cui non sia possibile mantenere il distanziamento interpersonale, degli spazi all’aperto nelle strutture sanitarie e in presenza di persone di cui sia nota la situazione di alterazione delle funzionalità del sistema immunitario.

Vediamo insieme tutte le regole per l’utilizzo corretto di questi dispositivi di protezione

Quando e per chi è obbligatorio utilizzare la mascherina?

Portare sempre con sé aa mascherina e indossarla nei luoghi al chiuso e in tutti i luoghi all’aperto quando non possa essere garantita la distanza di sicurezza rispetto a persone non conviventi.

È fortemente raccomandato l’uso dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie anche all’interno delle abitazioni private in presenza di persone non conviventi.

Sono esonerati dall’obbligo di indossare la mascherina:

  • i soggetti che stanno svolgendo attività sportiva

  • i bambini di età inferiore ai sei anni

  • i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina e chi interagisce con loro.

Come si usa la mascherina in maniera corretta?

Prima di indossare la mascherina

lavare le mani con acqua e sapone per almeno un minuto o eseguire l’igiene delle mani con una soluzione alcolica per almeno 20-30 secondi
indossare la mascherina toccando solo gli elastici o i legacci e avendo cura di non toccare la parte interna a contatto con il viso il naso e la bocca
posizionare correttamente la mascherina facendo aderire il ferretto superiore al naso e portandola sotto il mento
accertarsi di averla indossata nel verso giusto (ad esempio nelle mascherine chirurgiche la parta colorata è quella esterna).

Durante l’uso

se si deve spostare la mascherina manipolarla sempre utilizzando gli elastici o i legacci
se durante l’uso si tocca la mascherina, è necessario igienizzarsi nuovamente le mani
non riporre la mascherina in tasca e non appoggiarla su mobili o ripiani.

Quando si toglie

toccare sempre gli elastici o i legacci e non la parte a contatto con il viso, la bocca e il naso
lavare le mani con acqua e sapone o eseguire l’igiene delle mani con una soluzione alcolica

Nel caso di mascherine riutilizzabili

si possono lavare a  60°C con detersivo comune o secondo le istruzioni del produttore, se disponibili; talvolta i produttori indicano anche il numero massimo di lavaggi possibili senza riduzione della performance della mascherina
dopo avere maneggiato una mascherina usata, effettuare il lavaggio o l’igiene delle mani.

Qual è la differenza fra mascherna chirurgica e mascherina di comunità?

Le mascherine chirurgiche sono le mascherine a uso medico, sviluppate per essere utilizzate in ambiente sanitario e certificate in base alla loro capacità di filtraggio. Rispondono alle caratteristiche richieste dalla norma UNI EN ISO 14683-2019 e funzionano impedendo la trasmissione.

Le mascherine di comunità hanno lo scopo di ridurre la circolazione del virus nella vita quotidiana e non sono soggette a particolari certificazioni. Non devono essere considerate né dispositivi medici, né dispositivi di protezione individuale, ma una misura igienica utile a ridurre la diffusione del virus SARS-COV-2.  Devono comunque garantire un’adeguata barriera per naso e bocca, essere realizzate in materiali multistrato che non devono essere né tossici né allergizzanti né infiammabili e che non rendano difficoltosa la respirazione, devono aderire al viso coprendo dal mento al naso garantendo allo stesso tempo confort.

S.M.

Foto di Juraj Varga da Pixabay 

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Bonus caldaie, camini e stufe. Gli incentivi della Regione Emilia Romagna

Dal 1° settembre 2021 sono partiti gli incentivi della regione Emilia Romagna per sostituire con dispositivi di ultima generazione camini, stufe e caldaie ormai obsoleti e fortemente inquinanti. Obiettivo: incrementare l’efficienza energetica e migliorare la qualità dell’aria.

La Regione ER ha stanziato  complessivamente per il triennio 2021/2023 11,5 milioni di euro. I fondi saranno destinati al ricambio di impianti di calore alimentati a biomassa legnosa – camino aperto, stufa a legna/pellet, caldaia a legna/pellet – di potenza inferiore o uguale a 35 kW e con classificazione emissiva fino a 4 stelle con nuovi generatori a 5 stelle o pompe di calore.

Con questo bando la Regione Emilia-Romagna, si propone di contribuire al miglioramento della qualità dell’aria e all’incremento dell’efficienza energetica attraverso la sostituzione dei generatori di calore alimentati a biomassa legnosa con generatori di ultima generazione o con pompe di calore

Chi beneficia del contributo?

Tutti i cittadini residenti nei Comuni delle zone di pianura dell’Emilia-Romagna già assegnatari del contributo del ‘Conto termico’ – il fondo per incentivare la produzione di energia termica e per sostenere gli interventi mirati al miglioramento dell’efficienza energetica di edifici e abitazioni – da parte del Gestore Servizi Energetici, con decorrenza dal 7 gennaio 2021.

L’incentivo regionale consiste in una percentuale aggiuntiva rispetto a quella rilasciata dal GSE e può coprire fino al 100% della spesa ammissibile.

Sono ammesse le spese relative all’acquisto e all’installazione di nuovi generatori in sostituzione di quelli obsoleti, ma non i casi di nuova installazione.

L’incentivo della Regione consiste in una percentuale aggiuntiva a quella del GSE a copertura fino al 100% della spesa.

L’erogazione del contributo seguirà l’ordine cronologico delle domande, sino all’esaurimento dei fondi stanziati.

Come e quando fare la domanda?

È possibile fare domanda a partire dalle ore 15 del 1° settembre fino 31 dicembre 2023 attraverso la piattaforma telematica predisposta dalla Regione.

Il testo del bando, con l’elenco dei Comuni interessati dal provvedimento è consultabile sul sito della Regione Emilia-Romagna al link. 

S.M.

Foto di Hans Braxmeier da Pixabay 

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Green pass, le novità dal 15 ottobre. La certificazione verde entra nel mondo del lavoro

Il decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri il 16 settembre cambia le regole del green pass soprattutto per quanto riguarda il mondo del lavoro.

Vediamo insieme le principali novità:

Il green pass sarà obbligatorio per il lavoratori pubblici e privati:

Dal 15 ottobre al 31 dicembre 2021 il Green pass diventa obbligatorio per l’accesso a tutti i luoghi di lavoro:

Settore pubblico: L’obbligo di green pass si applica a tutto il personale della pubblica amministrazione comprese «le Autorità amministrative indipendenti, la Commissione nazionale per la società e la borsa e la Commissione di vigilanza sui fondi pensione, della Banca d’Italia, nonché degli enti pubblici economici e degli organi di rilievo costituzionale». Il Quirinale, le Camere e la Corte costituzionale, che hanno autodichia, cioè si autogovernano, sono stati invitati ad adeguarsi e dovranno decidere la data di entrata in vigore.

Settore privato:  «sono tenuti a possedere e a esibire su richiesta il green pass, coloro che svolgono attività di lavoro dipendente o autonomo nel settore privato». Oltre ai dipendenti delle aziende, la lista comprende dunque colf, baby sitter e badanti, ma anche titolari e dipendenti degli studi professionali – avvocati, commercialisti, architetti, ingegneri – e tutti i titolari di partite Iva. La norma sull’obbligo di certificazione è estesa ai consulenti esterni che al momento dell’ingresso negli uffici e nelle aziende devono esibire la certificazione verde. 

I controlli sia nel settore pubblico che nel settore privato spetteranno ai datori di lavoro che entro il 15 ottobre devono definire le modalità per l’organizzazione delle verifiche.

Le sanzioni

Nel settore pubblico che non ha il green pass « è considerato assente ingiustificato fino alla presentazione della certificazione». Dopo 5 giorni di assenza, il rapporto di lavoro è sospeso e la retribuzione non è dovuta dal primo giorno di sospensione. Non ci sono conseguenze disciplinari e si mantiene il diritto alla conservazione del rapporto di lavoro. Chi viene sorpreso senza green pass sul luogo di lavoro rischia una sanzione da 600 a 1.500 euro. I lavoratori che non effettuano i controlli rischiano una sanzione da 400 a 1.000 euro.

Nel settore privato il lavoratore che non ha il green pass è sospeso sin dal primo giorno. Non ha conseguenze disciplinari e mantiene il diritto alla conservazione del rapporto di lavoro. Il lavoratore che viola l’obbligo rischia la sanzione da 600 a 1.500 euro. I datori di lavoro che non dispongono controlli e verifiche rischiano una sanzione da 400 a 1.000 euro. Per le aziende con meno di 15 dipendenti, dopo il quinto giorno di mancata presentazione del Green Pass, il datore di lavoro può sospendere il lavoratore per la durata del contratto del sostituto e non oltre dieci giorni.

I soggetti esenti dalla campagna dei vaccini non avranno l’obbligo del green pass:

L’obbligo del Green pass non si applica a coloro che sono esenti dalla campagna vaccinale sulla base di una idonea certificazione medica rilasciata secondo ciò che è stato definito dalla circolare del Ministero della salute

Tamponi a prezzo calmierato

I tamponi molecolari avranno validità 72 ore. I test rapidi (antigenici) 48 ore e rimangono a pagamento, anche se a prezzo calmierato.

Slitta al 31 dicembre il termine per effettuare tamponi a prezzo calmierato nelle farmacie che hanno siglato l’accordo con la struttura commissariale

Il costo fino al 31 dicembre sarà di 8 euro per i minorenni e di 15 euro per i maggiorenni.

Saranno gratuiti I test molecolari e antigenici rapidi, per i cittadini con disabilità o in condizione di fragilità che non possono effettuare la vaccinazione anti SARS-CoV2 a causa di patologie ostative certificate, nonché per i soggetti esenti dalla campagna vaccinale sulla base di idonea certificazione medica 

S.M.

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Convivere nella pandemia imparando a riconoscere lo stress e il potere della resilienza

Nell’ambito del progetto “ Al tuo fianco. Le associazioni dei consumatori al servizio dei cittadini durante la pandemia da Covid 19” realizzato con fondi Ministero dello Sviluppo Economico riparto 2020, la Federconsumatori di Piacenza ha ricercato sul proprio territorio sinergie, competenze e professionalità che sono intervenute per affrontare, nei diversi ambiti, l’emergenza socio sanitaria intervenuta con la pandemia da Covid 19. Grazie al contributo degli Educatori di Strada, una realtà ben consolidata e conosciuta nella nostra provincia, si sono potute intrecciare e completare iniziative a sostegno di chi ha sopportato con maggiore disagio le conseguenze socio-psicologiche della pandemia.

“Convivere nella pandemia imparando a riconoscere lo stress ed il potere della resilienza” è un contributo, riteniamo prezioso, per riconoscere e gestire in positivo, le emozioni causate da eventi straordinari e drammatici.

Angela Cordani

(Presidente Federconsumatori Piacenza APS)

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