Euribor manipolato. Inizia l’attività di informazione, controllo e reclamo per i mutui e i finanziamenti in essere fra settembre 2005 e maggio 2008

Potenzialmente sono centinaia di migliaia le famiglie ed i cittadini emiliano romagnoli che avendo in essere un mutuo o un finanziamento fra settembre 2005 e maggio 2008, potrebbero scoprire che il tasso variabile di interesse applicato, basato sull’Euribor, è manipolato, causando loro costi maggiori di cui oggi attraverso una azione di controllo e reclamo è possibile richiedere la restituzione.

Ma cominciamo dal principio.

L’Antitrust europea con sentenze del 2013 e 2016 ha inflitto 1,53 mld € di sanzioni a quattro banche, di cui nessuna italiana, ritenendo che i tassi da loro applicati fossero stati oggetto di un accordo, manipolando così gli effetti della concorrenza.

Seppure in Italia nessuna banca sia stata direttamente coinvolta, si è ritenuto che gli effetti dell’accordo fra le banche europee abbiano influito anche sui mutui e prestiti nel nostro paese. In questo senso l’ordinanza della Corte di Cassazione del dicembre 2023, potrebbe così aprire le porte alla restituzione ai clienti di banche e finanziarie di una parte degli interessi su mutui, finanziamenti e leasing indicizzati al tasso Euribor, attivi fra il 2005 e il 2008. Difatti, secondo la Cassazione, il tasso applicato al finanziamento, che fosse stato definito sulla base di Euribor manipolato è nullo anche se la banca con cui abbiamo stipulato il contratto, non ha partecipato all’intesa lesiva della concorrenza.

Chi è potenzialmente coinvolto?

Tutti coloro, cittadini, famiglie ed imprese che hanno sottoscritto contratti fra il 29 settembre 2005 e il 30 maggio 2008, ma anche tutti quelli che erano già titolari di mutui a tasso variabile, finanziamenti e leasing.

Si può facilmente dedurre quindi che il numero di soggetti interessati, sia eccezionale.

Mancano però ancora dei chiarimenti.

Come spesso accade, nonostante l’ordinanza della Cassazione sia di portata molto rilevante, è necessario che vengano chiarite molteplici questioni. Prima fra tutte, come deve avvenire il calcolo della differenza fra il tasso applicato e quello corretto.

Cosa fare ora?

Federconsumatori su tutto il territorio regionale si sta attivando in queste settimane, mettendo a disposizione dei cittadini sportelli di informazione e consulenza ed organizzando incontri pubblici per fornire indicazioni in merito alla portata del problema e per chiarire loro come procedere per avanzare le richieste alla Banca di riferimento. Ovviamente, come sempre, ci auguriamo che con le Banche e le Finanziarie si possa instaurare un percorso di dialogo e di confronto orientato alla soluzione dei problemi evitando cause legali. Se ciò non fosse possibile i cittadini dovranno fare una attenta verifica dei costi da sostenere, rapportati a quanto deve essere loro restituito.

Va marcatamente sottolineato che si tratta di una vicenda da non sottovalutare, in quanto le cifre in ballo possono essere rilevanti ed essa si dipana in una fase di risultati economici molto positivi per le banche, con aumenti dei tassi di interesse applicati che hanno pregiudicato l’equilibrio economico delle famiglie.

Procederemo quindi all’invio a banche e finanziarie di un reclamo – che vale come interruzione della preiscrizione decennale – con la richiesta di ricalcolo delle rate del mutuo o del finanziamento comprese tra il 29 settembre 2005 e il 30 maggio 2008.

Condizioni per avviare la verifica per il risarcimento:

  1. il mutuo, finanziamento o leasing deve essere indicizzato al tasso EURIBOR;
  2. il mutuo, finanziamento o leasing a tasso variabile deve essere stato acceso prima o durante il periodo 29 settembre 2005 – 30 maggio 2008;
  3. non devono essere trascorsi più di 10 anni dal pagamento dell’ultima rata.

Realizzato/acquistato nell’ambito del Programma della Regione Emilia-Romagna con l’utilizzo dei fondi del Ministero delle Imprese e del Made in Italy ai sensi del D.M.6maggio 2022

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​Operativo INAD il Domicilio Digitale, per semplificare i rapporti tra cittadini e Pubblica Amministrazione.

È divenuto pienamente operativo dal 6 luglio scorso L’INAD, il nuovo Indice Nazionale dei Domicili Digitali. Registrandosi al portale, cittadini, professionisti e aziende potranno ricevere tutte le comunicazioni ufficiali da parte della PA (Pubblica Amministrazione) su un unico canale, semplice e immediato.

Ma cosa bisogna fare per registrarsi?

È molto semplice, basterà collegarsi al sito https://domiciliodigitale.gov.it accedendo con SPID, CIE o CNS ed inserire il proprio recapito di posta elettronica certificata.
Un servizio senza dubbio rapido, innovativo, tecnologico, che consente ai cittadini di ricevere comunicazioni elettroniche aventi valore legale. Un elemento di semplificazione e chiarezza, che consente un notevole risparmio alla PA in termini di costi e tempi.

Tale strumento offre alle pubbliche amministrazioni, infatti, molteplici vantaggi nell’ottica della sostenibilità sociale, economica e ambientale: oltre a garantire una ricezione tempestiva delle comunicazioni (con un risparmio notevole sui tempi di spedizione e ricezione), permette un risparmio sui costi di stampa, invio e gestione delle comunicazioni cartacee, nonché di ottenere l’automazione delle notifiche. Tutti benefici che miglioreranno l’efficienza e la trasparenza nel rapporto tra PA e cittadini.

Ovviamente il domicilio digitale richiede un recapito di Posta Elettronica Certificata che i cittadini ancora sprovvisti dovranno attivare. Per questa decisione aiuta indirettamente anche il recente aumento deciso lo scorso 24 luglio da Poste Italiane per le spese postali tradizionali che ha portato il costo della semplice raccomandata AR a 5,80 euro.
Purtroppo nel corso dell’anno si è registrato un aumento dei costi di attivazione di una casella di posta elettronica certificata. Infatti oggi costa mediamente 6,75 euro (il servizio base per il primo anno). Il rinnovo costa 12,51 euro e il servizio pro 35,51 euro l’anno. Tutti costi notevolmente aumentati rispetto allo scorso anno, mediamente del 10%… sarà una coincidenza che tali aumenti avvengano proprio nel 2023, con l’entrata in vigore dell’INAD? Il dubbio sorge spontaneo.

Guardando a questi rincari appare evidente come, per invogliare i cittadini ad usufruire di tale strumento e dotarsi di una PEC, è necessario agevolarne l’attivazione, magari prevedendo sconti e sussidi, almeno per i primi anni. Attualmente in Italia sono attive appena 11 milioni e 290 mila caselle, molte delle quali a uso di enti e professionisti, un numero davvero limitato, che ancora non consente il risparmio e l’immediatezza auspicati dal Governo, ecco perché è necessario investire maggiormente in innovazione, informando, educando ed incentivando l’utilizzo da parte dei cittadini di questo strumento.

Variazione del costo annuale del servizio:

Articolo “Realizzato nell’ambito del Programma generale di intervento della Regione Emilia Romagna con l’utilizzo dei fondi del Ministero dello sviluppo economico. D.M. 10/08/2020 “ S.M.

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FIR: insufficienti le modifiche apportate, impensabili i termini previsti per comunicare la modifica dell’IBAN. Ci batteremo affinché anche l’ultimo risparmiatore avente diritto ottenga il dovuto indennizzo

Sono stati approvati in data 22 giugno gli emendamenti alla legge n. 145/2018 istitutiva del FIR e ss.mm. contenuti nella legge di conversione del Dl 1151 “Enti Locali”, che dovranno essere ora ratificati dal Senato.

Modifiche che presentano numerose criticità e carenze. Siamo convinti, infatti, che tali novità non siano ancora sufficienti a tutelare efficacemente i risparmiatori, ma ci vorrebbe ben altro:
• Bisogna far rientrare nella procedura ordinaria per ottenere l’indennizzo quei cittadini che hanno, incolpevolmente, commesso degli errori nella dichiarazione relativa al possesso dei requisiti reddituali e/o patrimoniali richiesti per l’accesso alla procedura;
• Deve essere riconosciuto il diritto all’indennizzo a chi è stato escluso a causa di un errore dell’Agenzia delle Entrate, che ha in maniera inesatta calcolato il patrimonio mobiliare con riferimento al nucleo familiare e non considerando, invece, la situazione patrimoniale del singolo;
• Deve essere riconosciuto integralmente l’indennizzo: sono numerosi, infatti, i risparmiatori che si son visti liquidare importi inferiori a quanto dovuto, senza aver ricevuto, da parte della Commissione Tecnica di Consap, l’indicazione del calcolo effettuato, nonostante lo avessero più volte richiesto;
• L’indennizzo deve giungere in tempi congrui: ci sono ancora risparmiatori in attesa della liquidazione degli importi dovuti, seppure nell’area riservata del portale dedicato sia indicato, da molto tempo, lo stato della pratica “in liquidazione”.
Inoltre, è impensabile porre come termine ultimo per comunicare la modifica dell’IBAN a cui recapitare gli indennizzi al 31 luglio 2023, in piena estate, senza una attenta e capillare informazione e, nella migliore delle ipotesi, con circa un mese di preavviso. Questo rischia di portare, da un lato, a una mancata informazione ai cittadini interessati, specialmente gli eredi degli aventi diritto all’indennizzo; dall’altro all’altamente probabile collasso del portale su cui si inseriscono le domande, come purtroppo già avvenuto in passato.

Inoltre, riteniamo ancora prematuro il termine previsto per l’operatività della Commissione Tecnica, spostato secondo la bozza al 31 ottobre, ma che a nostro avviso andrebbe prorogata almeno fino al 31 dicembre 2023, o comunque fino alla liquidazione dell’ultimo avente diritto. Non si esclude, infatti, che in relazione alla questione degli eredi dei risparmiatori che hanno presentato l’istanza, possa essere necessario presentare ulteriore documentazione, che quindi richiederebbe tempi di esame più lunghi.

Ci auguriamo, alla luce di queste forti preoccupazioni, che MEF, CNCU e Consap convochino al più presto l’incontro con le Associazioni dei Consumatori riconosciute, che da anni si battono con successo a tutela dei risparmiatori, più volte sollecitato. È necessario e doveroso confrontarsi con chi rappresenta la voce dei risparmiatori e porta avanti le loro istanze.

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Alluvione: Arera dispone la sospensione, al momento solo per 4 mesi, dei termini di pagamento di bollette e avvisi per luce, gas, acqua e rifiuti. Federconsumatori a disposizione dei cittadini coinvolti per informazioni e assistenza.

Arera ha reso noto ieri che il periodo di sospensione dei termini di pagamento di bollette e avvisi di pagamento di luce, gas, acqua e rifiuti per le popolazioni alluvionate (già deciso con la delibera 216/2023/R/com) sarà di 4 mesi a partire dal 1° maggio 2023.

La sospensione riguarda tutte le utenze e le forniture dei Comuni come individuati dal decreto-legge 61/23 (cd. “decreto alluvione”) che si trovano in parte del territorio dell’Emilia-Romagna (province di Reggio-Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini), in alcuni comuni della Provincia di Pesaro e Urbino e in alcuni comuni della Città metropolitana di Firenze.

Nonostante il decreto preveda, un periodo massimo di sospensione di 6 mesi per ora, Arera ha portato la proroga a 4 mesi “estendibili”. L’Autorità rinvia, infatti, ad un generico ed eventuale provvedimento per un’ulteriore estensione della sospensione. Una visione restrittiva dell’iniziale disposizione prevista dal decreto, che riteniamo debba essere estesa anche oltre tali termini, vista l’entità della devastazione che ha colpito quei luoghi.

Riteniamo positiva ed indispensabile, inoltre, la possibilità di rateizzazione degli importi dovuti per le suddette utenze, per un periodo minimo di 12 mesi, senza applicazione di interessi a carico dei clienti e degli utenti.
Per assistenza e informazioni su tali disposizioni invitiamo i cittadini a rivolgersi alle sedi della Federconsumatori, presenti e operative anche nei territori coinvolti dalle recenti alluvioni.

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Nuovo Regolamento UE a tutela dei diritti dei passeggeri del trasporto ferroviario

Nuove regole per la tutela dei diritti dei passeggeri delle linee ferroviarie. È entrato in vigore dal 7 giugno 2023 il nuovo regolamento UE n.782/2021, che sostituisce il precedente regolamento risalente al 2007. Per la Commissione Europea “i passeggeri sono più protetti in caso di interruzione del viaggio e le compagnie ferroviarie devono garantire un’esperienza di viaggio agevole ai passeggeri a mobilità ridotta”. Il nuovo regolamento prevede anche la condivisione delle informazioni tra compagnie ferroviarie diverse in modo da garantire una maggiore competitività del trasporto pubblico.
Per Federconsumatori il nuovo regolamento ricalca la precedente impostazione che, una volta recepito dall’Autorità di regolazione italiana, andrà a confermare alcune limitazioni alla piena tutela dei diritti dei passeggeri del trasporto ferroviario.
​ I rimborsi
Nel nuovo regolamento sono comprese alcune novità, non sempre positive riguardanti i rimborsi dovuti a cancellazioni, ritardi o deviazioni. Vengono esclusi dai rimborsi tutti i casi in cui il ritardo o la soppressione del treno sia dovuta ad eventi eccezionali come calamità naturali, pandemie o attacchi terroristici, cioè tutti quegli eventi esclusi dal possibile controllo degli operatori. Viene ribadito il diritto al rimborso in caso di sciopero oppure di altri eventi che avrebbero potuto essere ragionevolmente previsti. Si avrà diritto all’indennizzo se il ritardo è pari o superiore a 60 minuti e se l’importo indennizzabile è inferiore a 4 euro.
Ancora, i passeggeri non dovranno sostenere costi aggiuntivi per il proseguimento del viaggio che potranno effettuare anche con un altro operatore o con modalità di trasporto differenti e ottenere il rimborso del nuovo biglietto, se il vettore originario non garantisce la prosecuzione su un altro treno entro 100 minuti.

​ I biglietti “cumulativi”
Vengono considerati tali tutti quelli che prevedono coincidenze e vengono acquistati con una sola prenotazione. Se non diversamente e chiaramente comunicato per calcolare l’indennizzo dovuto al passeggero si terrà conto dell’intero importo pagato. Inoltre, l’acquisto di biglietti da diversi venditori o tour operator nell’ambito di un unico contratto di trasporto fa sì che gli stessi siano tutti responsabili per il rimborso dell’importo totale pagato e dell’eventuale risarcimento.

Il diritto all’assistenza
Qualunque sia il motivo del ritardo pari o superiore ai 60 minuti i viaggiatori avranno diritto all’assistenza. Ad esempio bevande o pasti e persino alloggio nel caso in cui debbano trattenersi sul luogo anche per la notte. Viene però stabilito un limite di tre giorni per il pernotto gratuito qualora l’evento che ha causato il ritardo rientri tra i casi eccezionali.
​ I diritti delle persone con disabilità o a mobilità ridotta
L’unione Europea ha inteso garantire in particolar modo le persone con disabilità o a mobilità ridotta, introducendo tre norme fondamentali: è esplicitamente prevista la possibilità di avere un accompagnatore personale e un cane da assistenza; il termine di preavviso, entro il quale deve essere notificata la necessità di assistenza, è stato ridotto da 48 a 24 ore; è stata inserita la possibilità per gli Stati membri di rendere obbligatoria la creazione di sportelli unici per le persone con disabilità o a mobilità ridotta.

I moduli per i reclami
I viaggiatori avranno a disposizione tre mesi per presentare il reclamo. Ogni compagnia dovrà fornire moduli appositi per ottenere il rimborso o l’indennizzo. Nel caso in cui sorga una controversia, cioè il gestore ferroviario neghi il rimborso o l’indennizzo al viaggiatore, ci si potrà rivolgere, così come per i viaggi in aereo o nave, anche all’Autorità di Regolazione dei Trasporti tramite la piattaforma Concilia web, mentre nel caso di Trenitalia e Trenitalia Tper la conciliazione si svolge davanti allo specifico organismo conforme ai requisiti del Codice del Consumo che non prevede oneri a carico dell’utente. Il termine per la domanda di conciliazione parte dopo un mese senza aver ottenuto risposta al reclamo o che la risposta risulti insoddisfacente.

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Alluvione, occorre il massimo impegno nella tutela dei cittadini coinvolti.

Federconsumatori ha rivendicato da subito misure adeguate di sostegno per i cittadini e le imprese colpiti dal disastro alluvionale in Emilia-Romagna e ora sta monitorando le diverse forme di aiuto e agevolazione messe davvero a disposizione della popolazione coinvolta.

Questo, superata l’emergenza e ripresa l’operatività dei servizi territoriali, servirà ad assistere e informare prontamente i cittadini sull’attivazione di tutti gli strumenti di sostegno possibili, dalla sospensione delle rate dei mutui e dei pagamenti delle utenze ai finanziamenti necessari.

Diversi istituti bancari, in questi giorni, hanno già disposto misure apposite per i cittadini e le imprese che hanno subito danni: la maggior parte permettono la sospensione dei pagamenti attenendosi alle indicazioni Abi di garanzia minima, concedendo a richiesta, ai soggetti titolari di mutui relativi agli edifici sgomberati una sospensione della quota capitale della rata del mutuo, fino al ripristino dell’agibilità o abitabilità e, comunque, non oltre la cessazione dello stato di emergenza.

Ma c’è chi fa di più, allungando la durata della sospensione dei pagamenti fino anche a 24 mesi, restituendo alle famiglie danneggiate gli interessi maturati durante la sospensione delle rate del mutuo, azzerando le commissioni sui POS, concedendo a cittadini e imprese prestiti agevolati, fino a 36 mesi e fino a 12 mesi a tasso zero, contribuendo e avviando campagne di donazioni volontarie. Sono solo alcune delle principali iniziative messe in campo da Intesa Sanpaolo, Bper, Credem, Mps, Unicredit.

È necessario che tutte le banche si impegnino di più, offrendo maggiori tutele ai cittadini affinché possano rimettere in sesto le proprie abitazioni e le proprie attività senza dover sopportare oneri e interessi per beni diventati inagibili. È uno sforzo indispensabile adesso, segno di vera solidarietà e partecipazione per la sofferenza e le difficoltà di famiglie che hanno perso quasi tutto e che vanno aiutate a ricostruirlo.

Federconsumatori Nazionale Federconsumatori Emilia-Romagna

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Maltempo: Arera con un provvedimento di urgenza sospende il pagamento delle bollette e i distacchi per morosità. Ci aspettiamo interventi tempestivi del Governo e che aziende e banche seguano l’esempio di alcuni istituti di credito che hanno avviato misure di sostegno.

È giunta ieri sera la notizia che Arera ha approvato un provvedimento di urgenza per la sospensione del pagamento di bollette e avvisi di pagamento di acqua, rifiuti luce e gas (compresi il gpl e altri gas distribuiti per mezzo di reti canalizzate) a favore delle popolazioni dell’Emilia-Romagna colpite dagli eccezionali eventi meteorologici.

La delibera in oggetto, la n. 216/2023/R/com riguarda tutte le utenze nei Comuni danneggiati dagli eventi calamitosi dal 1° di maggio, a cui si aggiungono i disastri degli ultimi giorni. La delibera, specifica l’autorità, sarà applicata dalla data di emanazione da parte delle autorità competenti dei provvedimenti per l’identificazione dei Comuni coinvolti.

Saranno sospese le fatturazioni emesse o da emettere con scadenza a partire dal 1° maggio 2023, comprese le eventuali fatture relative ai corrispettivi previsti dai venditori o dai gestori del Servizio Idrico Integrato per allacciamento, attivazione, disattivazione, voltura o subentro.

A questo si aggiunge, la sospensione dei distacchi per morosità, al fine di garantire la fruizione dei servizi essenziali nelle aree colpite.

Una notizia positiva, che accoglie pienamente le nostre richieste e che rappresenta solo il primo passo di un lungo elenco di provvedimenti straordinari che dovranno essere disposti a sostegno delle popolazioni interessate dalle alluvioni ed esondazioni avvenute in questi giorni.

Provvedimenti relativi alla sospensione del pagamento di rate e mutui (come alcuni istituti stanno già predisponendo autonomamente), nonché alla deroga di ogni scadenza o adempimento fiscale.

Successivamente, come abbiamo chiesto già in una nota, sarà il momento di costituire un tavolo per affrontare l’emergenza e iniziare la ricostruzione, prevedendo contributi a fondo perduto per sostenere le famiglie e l’economia nelle aree colpite.

In molti casi non è necessario attendere il Governo per aiutare i cittadini coinvolti: in questo senso ci rivolgiamo alle istituzioni locali e regionali, agli istituti bancari e aziende affinché, ognuna per quanto in suo potere, disponga sospensioni e agevolazioni a favore delle popolazioni colpite da questa grave tragedia. Ci auguriamo, in tal senso, che altri seguano l’esempio di alcune banche (da Unicredit a Bper, da Intesa Sanpaolo a MPS a Credem) che già hanno disposto, in varie forme, la sospensione del pagamento delle rate di mutui e prestiti per chi ha subito danni, oltre che l’avvio di piani di credito a fondo perduto o in forma agevolata per la messa in sicurezza e la ricostruzione.

Federconsumatori Nazionale

Federconsumatori Emilia-Romagna

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Energia, bene Antitrust, istruttoria partita anche grazie ai nostri reclami. Da tempo Federconsumatori contesta comportamenti non rispettosi nei confronti degli utenti

E’ certamente una buona notizia l’avvio, da parte dell’Autorità Garante per la Concorrenza e Mercato, di procedimenti istruttori a carico di quattro società operanti nella fornitura di energia elettrica e gas nel mercato libero.
Altre 25 società sono sotto la lente d’ingrandimento del Garante, e sono state chiamate a fornire documentazione in merito a possibili comportamenti non rispettosi dell’art. 3 del DL 115 (Aiuti bis), che tra le altre cose ha sospeso fino al 30 aprile 2023 l’efficacia delle clausole contrattuali che consentono alle società di vendita di modificare il prezzo di fornitura.
Federconsumatori Emilia-Romagna, assieme alle strutture territoriali ed in costante contatto con il livello nazionale, è attiva da mesi nel contestare alle aziende fornitrici di energia comportamenti non rispettosi di quel decreto e della legge che lo ha recepito.
Per parte nostra abbiamo contribuito a questo primo esito presentando al Garante i reclami di cittadini della nostra Regione, per i quali le variazioni unilaterali comunicate dalle aziende sono, oltre che ingiuste, insostenibili.
Tra i casi seguiti nei territori quello di un utente che ha ricevuto una disdetta unilaterale il primo giorno dell’attivazione della fornitura e di chi ha ricevuto proposte di aggiornamento prezzo del 600%.
E’ una vicenda che riguarda centinaia di migliaia di cittadini anche nella nostra Regione; Federconsumatori seguirà le evoluzioni di questi e di altri eventuali procedimenti, continuando a collaborare fattivamente con l’Autorità Garante.
Invitiamo infine i cittadini che dovessero ricevere comunicazioni relative a modifiche unilaterali da parte del proprio gestore di energia elettrica e gas, a verificarne la correttezza presso i nostri sportelli.

Bologna, 19 ottobre 2022

“Realizzato nell’ambito del Programma generale di intervento della Regione Emilia Romagna con l’utilizzo dei fondi del Ministero dello sviluppo economico. D.M. 10/08/2020 “ S.M.

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Dal 1° maggio l’adeguamento delle tariffe di Trenitalia Tper. Incremento per i biglietti di corsa semplice, invariati gli abbonamenti

La Regione Emilia-Romagna ha deliberato l’adeguamento delle tariffe di Trenitalia Tper già a partire dal prossimo 1 maggio 2022. Un adeguamento previsto dal contratto di servizio in vigore dal giugno 2019 che prende a riferimento il tasso di inflazione programmato per ciascun anno. Come precisa la Regione, si tratta del primo adeguamento dal 2016.
Il provvedimento, già deliberato dal Giunta dell’Emilia-Romagna, prevede che a decorrere dal 1 maggio 2022 venga applicato un aumento medio del 7,5% ai soli biglietti di “corsa semplice” ai servizi svolti sulla rete nazionale di RFI, lasciando invariato il costo delle diverse tipologie di abbonamenti. Un incremento importante e che, secondo la Regione, rimarrà l’unico fino al 2025.
Ad ulteriore sostegno al provvedimento la Regione Emilia-Romagna evidenzia come le attuali tariffe del trasporto ferroviario regionale siano inferiori a quelle praticate dalle regioni limitrofe, mentre gli investimenti prodotti consentono di fornire un servizio efficiente e con materiale rotabile nuovo.
Federconsumatori Emilia-Romagna riconosce le importanti iniziative della Regione a favore del trasporto pubblico, con la gratuità degli abbonamenti per gli studenti under 19 e la possibilità dell’utilizzo gratuito dei bus nelle città-capoluogo per gli abbonati di Trenitalia Tper. Rileva però la rischiosità di introdurre aumenti tariffari del trasporto pubblico in questa fase già tanto critica e difficile per il contenimento dei prezzi ed esprime la preoccupazione che ciò possa accentuare effetti inflattivi più generali.

Bologna, 29 aprile 2022

Federcomnsumatori Emilia Romagna

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#acquazerosprechi2022

Campagna di sensibilizzazione di Federconsumatori Emilia Romagna

Il più grande fiume d’Italia, il Po, è ai minimi storici della sua portata. Gli Appennini sono sgombri da tempo dalla poca neve caduta in inverno, mentre le precipitazioni piovose sono assenti da mesi; una situazione drammatica dal punto di vista idrico è alle porte.
Il settore agricolo è già oggi in difficoltà, e si prospettano mesi drammatici per molte colture e per i raccolti in generale. Una situazione che si ripercuoterà nuovamente sui prezzi al dettaglio, peggiorando ancora la condizione per le famiglie con redditi medio bassi.
Da tempo questa situazione non può più essere definita eccezionale, ma parte di quel rapido cambiamento climatico determinato dai comportamenti insensati dell’uomo e dall’incapacità dei Governi di adottare risposte adeguate. Federconsumatori Emilia-Romagna lancia un appello agli utenti domestici, alle attività economiche, agli Enti pubblici ed al mondo della Scuola perché si affermi un modello di consumo della risorsa idrica attento, responsabile e parsimonioso.
E’ importante che i soggetti pubblici (Regione, Province, Comuni, autorità preposte alla gestione delle acque) si facciano al più presto promotori di iniziative, che coinvolgano le rappresentanze degli utenti, famiglie e imprese, per convergere sull’obiettivo di contenere i consumi in modo sensibile, senza attendere il periodo pre-estivo, come avviene di solito in queste situazioni.
Anche i gestori sono chiamati a un ruolo importante di sensibilizzazione sulla riduzione dei consumi, oltre che ad accelerazione gli interventi sulle perdite della rete idrica, che rimangono a livelli elevatissimi.
Federconsumatori, anche aderendo alla sollecitazione della Regione Emilia-Romagna, lancia fin d’ora la campagna di comunicazione

#acquazerosprechi2022

rivolta ai consumatori, con alcuni semplici ma efficaci consigli per utilizzare correttamente e risparmiare risorsa idrica.


Infine Federconsumatori Emilia Romagna chiede di aprire un confronto a livello regionale e territoriale che metta in campo attività e misure concrete contro gli sprechi, per il contenimento e la valorizzazione della risorsa acqua.

S.M.

“Realizzato nell’ambito del Programma generale di intervento della Regione Emilia Romagna con l’utilizzo dei fondi del Ministero dello sviluppo economico. D.M. 10/08/2020 “
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