A pochi giorni dal 6 agosto, data dalla quale sarà obbligatorio esibire il Green Pass per accedere agli eventi aperti al pubblico e per consumare al chiuso in ristoranti e bar, già si moltiplicano le offerte di Green Pass contraffatti e i tentativi di truffa.
La Polizia Postale ha messo in guarda da un messaggio che circola su WhatsApp di questo tenore: “In questo link puoi scaricare il certificato verde Green Pass COVID-19 che ti permette liberamente di muoverti in tutta Italia senza mascherina” . A parte il fatto che il Green Pass non abolisce l’obbligo di indossare la mascherina al chiuso o in caso di assembramenti, il messaggio è un tipico caso di phishing: l’utente viene dirottato su un sito simile a quello istituzionale dove gli viene chiesto di inserire i dati personali a bancari, ovviamente a scopi fraudolenti.
Per non cadere nella trappola, consigliamo di fare molta attenzione ai link e di scaricare il Green Pass unicamente dai canali ufficiali: l’app IO, l’app Immuni, il Fascicolo Sanitario Elettronico , il sito www.dgc.gov.it . In caso di difficoltà ci si può rivolgere in farmacia oppure dal proprio medico di base.
Per contrastare il fenomeno, purtroppo già diffuso, della vendita di Green Pass contraffatti, il Governo ha messo a disposizione, l’app VERIFICAC19, rivolta agli esercenti che dovranno procedere alla verifica del Green Pass.
Ricordiamo che i soggetti tenuti alla verifica del Green Pass sono i pubblici ufficiali (nell’esercizio delle loro funzioni), i titolari e gli addetti al controllo delle strutture ricettive e dei pubblici esercizi, i proprietari o detentori dei luoghi presso i quali si svolgono eventi, i gestori delle strutture che erogano prestazioni sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali (case di riposo, ecc).
L’app funziona attraverso la verifica delle chiavi pubbliche utilizzate per firmare le certificazioni e quindi assicurarsi che il QR code sia legittimo. Non salva in locale i dati dei singoli Green Pass. L’addetto al controllo deve semplicemente scansionare il QR Code e comparirà una delle schermate, a seconda se il Green Pass è valido, non valido o scaduto.
La app indicherà poi il nome, il cognome e la data di nascita dell’intestatario della certificazione, che l’addetto al controllo deve verificare con un documento di identità
Questa app dovrebbe scoraggiare coloro che pensano di aggirare l’obbligo utilizzando il Green Pass di qualche parente o comprandolo sui numerosi gruppi Telegram che offrono certificazioni false a cifre che vanno dai 100 ai 400 euro.
Le sanzioni, per chi accede a eventi o locali senza Green Pass sono piuttosto salate sia per l’utente sia per l’esercente (fino a 1000 euro); in più, in caso di tripla reiterazione, l’esercente rischia anche la chiusura dell’attività da 1 a 10 giorni. Ma c’è di più: il cittadino sorpreso a utilizzare un Green Pass contraffatto rischia una denuncia penale di falso.
S.M.