Al momento stai visualizzando Stop ai rifiuti elettronici. La commissione europea propone un caricabatterie standardizzato

Nel 2020 sono stati venduti nell’Unione europea  circa 420 milioni di telefoni cellulari e altri dispositivi elettronici portatili. I consumatori possiedono in media circa tre caricabatteria per telefoni cellulari e ne usano due regolarmente. Ciononostante il 38% dei consumatori dichiara di aver incontrato difficoltà almeno una volta nel ricaricare il proprio telefono cellulare perché i caricabatteria disponibili erano incompatibili. La situazione è fonte non solo di disagi ma anche di costi per i consumatori, che spendono circa 2,4 miliardi di € l’anno per acquistare caricabatteria separati non compresi nell’acquisto dei dispositivi elettronici. Le stime indicano inoltre che i caricabatteria smaltiti e non utilizzati rappresentano fino a 11 000 tonnellate di rifiuti elettronici ogni anno

Il 23 settembre la Commissione ha compiuto un passo importante per affrontare il problema dei rifiuti elettronici e dei disagi causati ai consumatori dall’esistenza di caricabatteria diversi e incompatibili per i dispositivi elettronici. E’ stata presentata una proposta normativa al fine di adottare una soluzione di ricarica standardizzata per tutti i dispositivi interessati.

Le porte di ricarica e la tecnologia di ricarica rapida saranno finalmente armonizzate

Il formato standard diventerà la porta USB-C, che sarà valida per tutti gli smartphone, i tablet, le videocamere, le cuffie, gli altoparlanti portatili e le console portatili per videogiochi.

La Commissione ha proposto inoltre di separare la vendita dei caricabatteria da quella dei dispositivi elettronici, in questo modo ci sarebbe una riduzione dell’impatto sull’ambiente associato alla produzione e allo smaltimento dei caricabatteria. Si stima che, diminuendo la produzione e lo smaltimento di nuovi caricabatteria, la quantità di rifiuti elettronici si ridurrebbe di quasi mille tonnellate l’anno.

Thierry Breton, Commissario per il Mercato interno, ha dichiarato: “I caricabatteria alimentano tutti i nostri dispositivi elettronici più essenziali. Con l’aumento del numero dei dispositivi, cresce anche il numero dei caricabatteria venduti che sono incompatibili o superflui. Con la nostra proposta mettiamo fine a questa situazione. I consumatori europei potranno utilizzare un caricabatteria unico per tutti i dispositivi elettronici portatili: un passo importante per aumentare la comodità e ridurre i rifiuti.”

I produttori  dovranno fornire informazioni pertinenti sulle prestazioni di ricarica, indicando anche la potenza necessaria per ricaricare un determinato dispositivo e se quest’ultimo supporta la ricarica rapida. In questo modo i consumatori potranno verificare con maggiore facilità se i caricabatterie che già possiedono soddisfano i requisiti dei loro nuovi dispositivi o li aiuterà a scegliere un caricabatteria compatibile.

Prossime tappe

La proposta odierna relativa alla revisione della direttiva sulle apparecchiature radio dovrà ora essere adottata dal Parlamento europeo e dal Consiglio; è previsto un periodo transitorio di 24 mesi dalla data di adozione, per dare all’industria un ampio margine di tempo per adeguarsi alle nuove prescrizioni, prima della loro entrata in applicazione.

Per arrivare a disporre di un caricabatteria standardizzato, è necessario, inoltre, garantire la piena interoperabilità da un capo all’altro del cavo, vale a dire tra il dispositivo elettronico e l’alimentatore esterno.

In particolare, l’interoperabilità del dispositivo, sarà conseguita con la proposta odierna. L’interoperabilità dell’alimentatore esterno sarà affrontata, nel corso di quest’anno, nell’ambito della revisione del regolamento della Commissione sulla progettazione ecocompatibile.

S.M.

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